L’estate del 1926 era stata calda in Lucania e si avviava alla conclusione con i festeggiamenti di San Rocco, patrono di tantissimi paesi lucani.
Ad Oliveto Lucano , per l’epoca Oliveto di Lucania, la banda aveva suonato e a tarda sera faceva ritorno ad Albano di Lucania a bordo di un furgone preso a noleggio. Un furgone sgangherato e traballante senza neanche i fari.
Nel nero lucano i musicisti dovevano percorrere le stradine poderali che si immergevano nelle gole del Basento e salire fino a quota 880 per Albano di Lucania. La strada statale 407 Basentana sarebbe stata costruita solo una cinquantina di anni dopo, nella sua completezza.
A circa mezz’ora dalla partenza da Oliveto, quindi più o meno verso lo scalo di Grassano, il conducente, tal Vincenzo Irviani perse il controllo del mezzo sprovvisto di illuminazioni, uscendo con le ruote del lato destro del veicolo dalla carreggiata e sbandando paurosamente fino a capovolgersi . Alcuni conducenti vennero schiacciati dal furgone, altri scaraventati fuori.
Paradossalmente un ragazzo, che viaggiava incredibilmente, e direi eroicamente, sul tetto (data la mancanza di posti) rimase incolume.
I primi soccorritori, attratti dalle urla, furono alcuni pastori della zona mentre i superstiti si recarono presso la vicina stazione di Grassano, distante circa 3 km, a chiedere aiuto.
Grazie ai ferrovieri il mezzo fu spostato ma a perdere la vita sotto il pesante furgone furono in quattro: Luigi Marzano, direttore dell’orchestra, i musicisti Luigi Passerelli e Luigi Crispino e l’operaio grassanese Giuseppe Quaranta.
Pare che il prefetto di Potenza, dopo qualche indagine, revocò la nomina del podestà di Oliveto reo di non essersi fermato a prestare soccorso nonostante il suo passaggio dal luogo del disastro.

Non sappiamo il punto esatto dell’incidente ma presumiamo sia in piena valle del Basento direzione Potenza lungo la vecchia stradina che oggi porta dallo scalo di Grassano a Calciano.

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