Siamo nell’Italia del 1861. Imperversa la guerra civile. Chi ha tradito i Borbone è passato con i Piemontesi, chi è rimasto fedele alle proprie origini o ha rifiutato la chiamata al servizio di leva, si è dato alla macchia. Ma in Basilicata, fulcro della guerra pre e post unitaria, la situazione è un susseguirsi di capovolgimenti di fronte. La Guardia Nazionale conquista paesi che poi vengono riconquistati dai briganti e così via.
Non è facile accettare il cambiamento in quegli anni anarchici e turbolenti.
Il 10 novembre 1861 ad Acinello, frazione di Stigliano, avviene una delle più sanguinose battaglie risorgimentali.
Le truppe guidate dal generale Carmine Crocco avevano liberato, ad iniziare dal 3 novembre, diversi paesi del Principato Ultra, del potentino e del materano e ora si apprestavano a marciare verso l’importante centro di Stigliano.
Ad Acinello il giorno prima, 9 novembre, i briganti incontrarono un gruppo della Guardia Nazionale composto da una quarantina di uomini che fu subito attaccata da Crocco. I gendarmi fuggirono nei boschi inutilmente perché i briganti li raggiunsero e ne fecero fuori almeno in 4 catturandone un altro.
In serata i briganti entrarono ad Aliano accolti dalla popolazione in maniera festosa.
La notizia della presenza di Crocco in zona Stigliano venne presto a conoscenza dell’ex garibaldino Icilio Pellizza che stazionava a Matera, il quale radunò altre guardie nazionali per partire alla volta di Aliano coadiuvati dal maggiore Emilio Petruccelli che sarebbe partito dal lato opposto, da Corleto Perticara, per raggirare i briganti.
Il giorno dopo,10 novembre 1861, un esercito imprecisato di briganti (fonti diverse dicono che la quantità di briganti fosse stimata tra le 400 e le 1000 unitá) e un esercito di guardie nazionali (circa 1200) si fronteggiarono in campo aperto, ad Acinello.
La truppa di Carmine Crocco e Ninco Manco riportò una delle vittorie più schiaccianti dell’intero periodo risorgimentale.
La Guardia Nazionale battè in ritirata presso il bosco di Montepiano dove Ninco Nanco, a capo della cavalleria, riuscí ad avere la meglio.
Il fronte di battaglia si allargò fino alla valle del Sauro dove la cavalleria brigante,attraversando il fiume,aggredì la ritirata della Guardia Nazionale che riuscí a fuggire fino al Mulino di Acinello.
Pare che Crocco in quella battaglia rimase gravemente ferito con un colpo di baionetta mentre le guardie nazionali sopravvissute fuggirono verso Stigliano.
In seguito a questa grave sconfitta della Guardia Nazionale venne dimesso dal suo incarico il generale Cosimo Dalla Chiesa, sostituito da Alfonso La Marmora che guiderá tutta la fase post unitaria.


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