Erano tempi duri quelli di chi partiva per il fronte. La Prima Guerra Mondiale non guardava in faccia a nessuno. Contadini o benestanti, tutti erano chiamati alle armi.

Il contadino B. Di Sant’Arcangelo partí per il fronte. Sposato con un’attraente giovane del posto ebbe anche un figlio.

La chiamata alle armi prevedeva lunghi periodi di assenza e un incerto ritorno. Pertanto, come consuetudine di allora (siamo negli anni tra il 1915 e il 1918) la donna veniva assicurata alla presenza di familiari. Un po’ per darle compagnia, qualcuno con cui passare qualche ora in chiacchiere, un po’ per garantire fedeltá.

Proprio uno di questi però fu colui che, a detta del popolo, fregandosene del legame di parentela con B. approfittò della situazione per avvicinarsi pericolosamente e quotidianamente alla donna.

G. era cognato di B. e proprio questo legame lasciava passare inosservati gli incontri agli occhi del paese.

Secondo il popolo, dopo un determinato periodo di lusinghe e assidue frequentazioni nella casa della donna, i due finirono con il diventare amanti.

Finita la guerra B. fece rientro a Sant’Arcangelo e pare che la storia, in bocca a tutto il paese, soltanto alle orecchie di B. non sarebbe giunta fino a che, anni dopo (siamo ai primi anni ’20) qualcuno rivelò tutto.

Accecato dall’ira B. si recò dal cognato e, armato di scure, lo uccise senza pietá.

Una storia fatta di tradimenti e dicerie popolari nello sfondo della Grande Guerra. Non sapremo mai se davvero G. e la giovane donna  furono amanti ma il paese decise di sí. Erano frequenti, negli anni ’20, queste storie di presunti tradimenti alimentate dalla voce del popolo.

Sant’Arcangelo

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