Una sera del 1926 a Rionero in Vulture, città del generale dei briganti, presso le ultime case lungo la via per Atella si trattenevano, come di consueto gruppi di giovani fascisti. Siamo nel Ventennio e le radunate tra giovani sono cosa abbastanza comune.
In questa comitiva vi era tale Angelo, di professione barbiere presso un famoso emporio del paese.
Pare che i giovani, secondo le testimonianze dell’epoca, parlassero di donne quando ad un certo punto giunse un altro ragazzo poco più che ventenne di nome Giulio. Questo Giulio era noto in paese per il carattere turbolento e, secondo le testimonianze del tempo, veniva considerato vicino alla delinquenza.
Al suo arrivo chiese di parlare in privato con Angelo. I due si allontanarono dal gruppo per mettersi a discutere in disparte.
Dopo nemmeno una decina di passi Giulio estrasse un rasoio di quelli per la barba colpendo ferocemente Angelo il quale si diede alla fuga ferito.
Ma raggiunto dal suo aggressore venne riempito di calci e pugni. Alla fine Giulio cacciò dalla tasca una rivoltella e sparò al suo rivale ma il colpo fortunatamente andò a vuoto.
A quel punto Giulio si diede alla fuga e rimase latitante. Non sappiamo per quanto tempo nè se venne mai catturato. Tantomeno conosciamo le ragioni dell’aggressione. Purtroppo la stampa dell’epoca non ha più ripreso l’argomento.
Angelo guarí dalle ferite in una ventina di giorni.


Lascia un commento