Uno dei lavori tipici della Lucania, ma di tutto il Meridione in generale, era quello del bovaro.

Lunghe ore di marcia e attesa insieme agli animali. Spesso si diventava in un certo senso amici degli animali e forse qualcuno gli parlava anche nelle mattinate a spasso sull’appennino lucano.

Accadde un giorno nei pressi di Armento, in provincia di Potenza, una storia che ha dell’incredibile. Una di quelle dove la sfortuna, un pizzico di destino beffardo o tutte e due le componenti insieme fanno si che gli eventi diventino tragici.

Armento è un piccolo paese della valle dell’Agri a ridosso tra l’alta valle e la zona di Corleto Perticara. I calanchi del materano non sono lontani.

Tal Giuseppe Catoggio di Armento, la cui etá ci è ignota, verso la primavera del 1926 era intento abbeverarsi presso una fonte nel mentre del  pascolo. purtroppo non siamo riusciti a localizzare la fonte quale fosse.

Era su un asino quando  si impigliò nella fune che legava la bestia. L’asino continuò la sua marcia trascinando il povero bovaro che sentí restringere al collo la fune sempre di più fino a soffocare.

La notizia della morte del Catoggio si sparse velocemente in tutta la valle dell’Agri destando molta impressione. Ci furono anche numerose teorie paranormali che nacquero in seguito. Tra i contadini era infatti sorto il credo che ci fosse stato uno zampino soprannaturale nella faccenda.

Armento (foto presa dal web)

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